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Bologna aria di festa

PREFAZIONE DI Vittorio Sgarbi AL LIBRO "BOLOGNA ARIA DI FESTA"

Atmosfere oniriche aleggiano tra le forme dai contorni confusi: un'occhiata fugace alla Torre degli Asinelli, una passeggiata sotto i portici, un appuntamento in piazza Maggiore di cui lo sguardo cattura solamente una nebulosa impressione, dettagli imprecisi, lampi di luce.
Sono immagini appartenenti alla sfera quotidiana che ritraggono una dimensione famigliare e ben nota ai bolognesi: impossibile non riconoscere qualcosa nell'indistinto e non lasciarsi andare alle sensazioni suscitate dal ricordo.
Presenze costanti e predilette sono le donne, sfuggenti, assorte e affascinanti in questi scatti che suggeriscono la velocità dei loro passi e dei loro pensieri, ma anche l'immobilità di un momento in cui fermarsi e sorridere.
Anche in quest'ultimo libro la Severi opera una sorta di frammentazione della realtà che regala una stupefacente intensità. Bologna aria di festa è un'opera dai tratti impressionistici che colpisce per i giochi di luce e l'assenza di nitidezza tipica dell'arte fotografica; altresì arricchita da rimandi al dinamismo e alla celerità che rapiscono lo sguardo, muovendolo all'interno di un vortice in cui la città smette di essere solamente lambito del quotidiano e del comune, per arrivare a conquistare anche colui che la osserva per la prima volta, rendendola città universale e immaginifica.
Vittorio Sgarbi

PREFAZIONE DI Carlo Contini AL LIBRO "BOLOGNA ARIA DI FESTA"

L'autrice, col presente libro, approda al suo quinto volume fotografico, dopo Sotto il segno di Modena risalente al lontano 1984, Emozioni capresi - Inverno , Venezia è sogno e Capri inno all'estate, finiti di stampare rispettivamente nel 2008 , 2009 e 2010.
Ma osserviamo la particolarità e le affinità che caratterizzano questo libro rispetto agli altri: la Severi, già nel 2008 aveva creato un nuovo stile fotografico, che non ha riscontro negli altri libri di fotografie e, con lo stesso stile aveva dato alla luce Venezia è sogno.
Per questi due recenti lavori avevamo scritto di uno stile che, metaforicamente parlando, avevamo definito graffiato, nel senso che l'autrice sembra mostrarci i suoi artigli per creare, nelle sue foto, effetti di striature parallele, o semicerchi che avvolgono i luoghi e le persone ritratte, avvolgendole- ci si scusi il controsenso in una realtà di sogno.
Ancora più onirico si presenta il libro fotografico su Bologna, in cui l'autrice alterna foto quasi nitide si vedano le pagg. 1, 55 e 56 a foto volutamente astratte e mosse, al punto da lasciare allo spettatore modo di interpretarle a suo piacimento, con gli apporti personali della sua fantasia e predisposizione d'animo.
Carlo Contini

 

 


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